Che cosa permette ad un ricordo, un episodio, qualcosa di letto, studiato, ascoltato, di depositarsi nella nostra memoria a lungo termine, o addirittura per sempre?
- E per quale motivo altre cose svaniscono, si oscurano o si dissolvono dopo pochi minuti?
Chi non ha mai avuto l’esperienza di dimenticare un’informazione dopo………………… scagli la prima pietra.
Ebbene, grazie a delle semplici strategie, alcuni nostri ricordi possono farci compagnia anche tutta la vita.
- Vediamo cosa fa parte della nostra memoria a lungo termine:
il saper parlare, camminare, andare in bicicletta, modi d’agire e altre azioni del genere. Una volta appresa la loro procedura e data la loro abitudinarietà, queste pratiche caratterizzeranno la nostra vita quotidiana, entrando a far parte del nostro stesso essere.
Responsabile della formazione dei ricordi è la parte cerebrale dell’ippocampo, e della loro custodia è responsabile il cervelletto.
i ricordi più vivi sono spesso quelli legati a forti emozioni, ad avvenimennti che nel bene o nel male ci hanno segnato: il primo amore, il viaggio a Parigi, una serata trascorsa a ridere a crepapelle, una delusione, il concerto del cantante preferito. Episodi che, per la loro straordinarietà e per il forte impatto emotivo, si sono quasi integrati nel patrimonio genetico.
Per chi si starà chiedendo
“Bellissimo tutto questo, ma come faccio a portare a lungo termine informazioni utili, ma noiose, che non mi coinvolgono per niente, come ad esempio memorizzare formule scientifiche, parole chiave e concetti, numeri, ecc?”
Domanda illuminante!
Grazie ad una strategia semplice ed efficace, detta PAV, renderemo divertente, insolita e paradossale ogni tipo di informazione o di dato da immagazzinare. Memorizzare velocemente attraverso l’uso della creatività, l’applicazione di opportune tecniche lasciate in eredità da personaggi che hanno fatto la storia delle Mnemotecniche, come Lullo, Pico della Mirandola, Cicerone, Leibniz (utilizzata nel corso della storia ovviamente secondo modalità e forme diverse), permette di rendere il ricordo più limpido.
Per questo motivo accompagneremo il pav con un’altra strategia straordinaria: le rielaborazioni programmate,
grazie alle quali l’andamento del ricordo si risolleva, rimontando sull’oblio e sfidando il tempo.
Vi aspettiamo al nostro corso di memoria per scoprire insieme questo affascinante pianeta.
E avremo insieme l’opportunità di vedere con i nostri occhi come i ricordi che decidiamo di portare a lungo termine saranno i nostri fedeli compagni di viaggio, e come un piccolo imput ci permetterà di farli ancora sbocciare in tutto il loro splendore.
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[...] La memoria a lungo termine è quella che conserva tutte le informazioni sul nostro passato, come per esempio, gli episodi della nostra infanzia. E’ possibile fare una distinzione tra diversi tipi di memoria a lungo termine. La prima distinzione che può essere fatta è tra conoscenza procedurale e dichiarativa. [...]
[...] La memoria a lungo termine (MLT) è “ricordata” come quella memoria, che ha una durata variabile da qualche secondo ad anni. I primi modelli di funzionamento della memoria dividevano la stessa in “scompartimenti”, contrapponendo la memoria a lungo termine alla memoria sensoriale, che trattiene per breve tempo le informazioni che arrivano dai nostri cinque sensi, e alla memoria a breve termine che trattiene per poco tempo un numero di informazioni medio di 7+-2 elementi. [...]
[...] Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita e sono parte costitutiva dell’essere umano. Esse donano colore e significato ai nostri ricordi, che altrimenti sarebbero soltanto aridi fotogrammi di un film in bianco e nero. Molto spesso le emozioni sono la chiave d’accesso nel far riemergere ricordi in apparenza perduti. Sono quindi fondamentali per la nostra memoria a lungo temine. [...]
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